Ho letto la notizia sul blog di SecondlifeIT e non posso lasciarla passare senza amplificarla.
Vorrei andarla a visitare al più presto.
Trento non è lontana, ma fino a quando sarà disponibile?
SITO
articolo e stralcio:
*******************************************************************************
Venerdì, settembre 26, 2008
Avatar: mostra interattiva virtuale a Trento
Inaugura il 10 ottobre 2008 a Trento al Museo Tridentino di Scienze Naturali una delle mostre più innovative degli ultimi anni:
AVATAR - Un’esperienza nel mondo virtuale.
Ideata dal museo tridentino di scienze naturali e realizzata con la collaborazione di Virtual Italian Parks, AVATAR tratta il tema dei nuovi mondi virtuali che si stanno sviluppando in internet dal punto di vista psicologico, sociologico e antropologico.
AVATAR è una mostra interattiva virtuale. il percorso espositivo propone un’esperienza unica nel suo genere. I visitatori, all’interno di postazioni hi-tech, sono chiamati ad impersonare alter ego digitali creati per l’occasione e si avventurano in un viaggio straordinario che li conduce attraverso ambientazioni immaginifiche e dettagliate, dove ognuno è libero di comunicare con gli altri e di aggregarsi per visitare la mostra.
Saper e poter volare

*Sono nata il 7 agosto 2007*
Official Linden Blog
venerdì 26 settembre 2008
Avatar | trailer [video]
Da Alice e da Alii passando per il jazz
__________________________________________________________Alii

_______Alice

_________________________________________Alii


Alice
Da Alice il trio del Krisalide Jazz Club con Adelchi al pianoforte ha allietato la serata di inaugurazione del WDT.
Adelchi ha dedicato il brano "Alice in wonderland" alla brava direttrice del team, la notissima Alice Mastroianni.
Tanti i presenti: FuriadelWest, ChrisTower, Aura, Danielle, Dep, Yash, Samantha, Milla, Gigi, solo per citarne alcuni.
Da Alii la lounge è sistemata in un posto molto caratteristico e l'atmosfera è calma ed accogliente.
giovedì 25 settembre 2008
SecondLife è la mia sedia a rotelle [video]
A wheelchair gives someone with limited mobility to walk, but otherwise functional in the real world, the ability to go out and do things and be a functional member of the community. Because of the nature of my disabilities, a wheelchair is insufficient. However, SL permits me to do things without leaving the protected environment of my home where I have an ergonomic setup that allows for my disabilities.
From my computer chair, I can teach, run a business, have an active social life, and be a functioning member of a community.
- Seshat Czeret, 18/09/2008
molti di noi, se non tutti sono stati schiaffeggiati o derisi hanno subito abusi fisicamente

many of us, if not all of us, have been slapped or abused physically, and several times
all of us have been verbally abused– a lot! which hurts by the way!!
we’ve had our money taken from us
perhaps the greatest pain when our dignity has been taken, stolen.
our humanity, feelings, kicked around and abused
control. people take control. they take control of our things, our decisions. they force their will and preferences upon us. no we cant buy that. no we cant eat that. no we have to watch this. no i dont have time now. no you cant go anywhere. no you will be unable to move for awhile
That's the money-quote from Seshat Czeret in Feldspar Epstein's piece on disability and accessibility at The Metaverse Journal this week. Really, those five words condense thousands of written words on the empowering properties of a collaborative virtual environment, and not just for the differently-abled, but for the regularly able as well.
It is interesting to note that those with physical limitations and disablements tend to view their own physical bodies as a physical, fleshy avatar far more frequently than those who have no such impairment. To the physically handicapped, the body may not function as it ought, but their minds and persons are as whole and complete as any. Many view their bodies as simply a malfunctioning vehicle, and their step into online avatars in a 3D environment is as slight a transition as getting into a car and driving.
To many such physically impaired users, the body is no more nor less a tool than an online avatar, and the latter (despite lag, occasional inventory loss, network problems and all the other hurly-burly of a virtual environment) is the more reliable, expressive and liberating, allowing more ability to contribute, work, play and socialize.
Why then, do the able-bodied among us tend to see so much more distinction between our bodies in the physical world and our digital representations? Is that distinction merely an artificial one, a handicap brought about by our able-bodied perspective?
La stampa ..ma anche i commenti, che arretratezza!
La stampa ..ma anche i commenti, che arretratezza; c'è tanto da lavorare all'esterno, quali sono i media amici e competenti?
Riuscirà mai il cittadino a capirne i vantaggi leggendo quegli articoli?
Risposta ai commenti di questo articolo (praticamente un altro articolo in risposta!)
Questa volta trovo TERRIFCANTI i commenti più che l'articolo (ma i redattori avrebbero potuto presentarlo meglio e con le dovute cautele, insomma certa stampa HA PAURA del nuovo media e, o lo ridicolizza o cerca di metterlo in carttiva luce dagli stessi lettori)
Osservazione: Quanto più c'innalziamo tanto più piccoli sembriamo a coloro che non possono volare (F.N.)
Sento il bisogno di chiarire qualcosa su SL.
e' ovvio che la gente comune, spinta anche da cattiva informazione di media generalisti e superficiali, pensi a secondlife come ad un gioco, a qualcosa di superfluo e poco utile, contaminato da sesso, gioco d'azzardo e magari terrorismo.
Ebbene non è così; Secondlife è un ambiente virtuale dove si svolgono in modo amplificato ed efficace relazioni, comunicazioni, sperimentazioni, eventi ed interazioni che agevolano e migliorano la vita dei cittadini. E' ancora difficile da fare accettare specialmente alle generazioni ante 1980 ma se pensate e volete bene ai vostri figli non potete certo pensare a loro come a futuri cittadini emarginati dalla vita pubblica solo perchè privi degli strumenti che altri posseggono.
I mondi virtuali e non solo secondlife, saranno il nostro, anzi il loro futuro nell'educazione, nell'istruzione nella vita reale, infatti virtuale non vuol dire "non reale" ma solo "non fisico" con tutti i vantaggi che la non fisicità propone, accorciare le distanze, visualizzare a bassi costi opere di artisti, monumenti , mostre, altrimenti mai raggiungibili dalla massa, poter usufruire di corsi ad alto livello anche da casa, avere la sensazione di presenza reale in un luogo, partecipare ad un evento insieme a persone di tutto il mondo ed avere la sensazione di essere a contato con loro, richiedere servizi come cittadini, andare all'ufficio del lavoro per richiedere informazioni quasi come se ci si andasse fisicamente ma in realtà si parla solo con un impiegato avatar molto molto gentile e non stressato, prenotare visite mediche senza code (come nel nostro caso) ed un'infinità di altre innovazioni efficaci ed efficienti.
Come per il web nel 1995 nessuno si sarebbe immaginato il vantaggio di avere le bollette in automatico senza supporto cartaceo, di poter raggiungere immediatamente con posta elettronica qualsiasi ufficio, di poter eseguire ricerche ed avere informazioni (google) in modo facile ed in brevissimo tempo, di poter comunicare con colleghi, ottenere eventuali collaborazioni di lavoro, condividere le proprie foto ed i propri video, rendere l'informazione più democratica e visibile dal basso, vedere il proprio video che riprendeva quell'avvenimento che altrimenti la stampa avrebbe taciuto o non scoperto, ed altro, cos'ì ora dobbiamo capire questo jhuovo mondo che tra 10-15 anni sarà normale per i nostri ragazzi.
Se qualche istituzione d'avanguardia spende i fondi comuni per andare in questa direzione non possiamo che dire loro grazie per il coraggio, l'impegno e la fiducia che hanno nella povera possibilità di comprensione ed adattamento delle masse.
Secondlife e,più in generale i mondi 3D generati con tecnologie grafiche d'avanguardia portanoo quelle innovazioni che possono anzi DEVONO migliorare la vita di tutti noi.
Secondlife è un nuovo media, potente, dalle potenzialità ancora non del tutto esplorate ma con innegabili vantaggi e miglioramenti proprio sul fronte della maggiore democratizzazione dei mezzi.
Potrà aumentare il digital divide, certo, ma solo se diamo retta a chi non la capisce, la rifiuta e la nega a sè stesso e da i suoi stessi figli, i cittadini del futuro.
Ben vengano alcune sperimentazioni, magari fossero più diffuse, comprese e sviluppate!
Sono in SL da un anno e credo di non aver mai visto tanta innovazione e tante menti creative ed intelligenti come qua.
Tutto è amplificato, anche l'ingegno.
Tutto questo se in altri paesi è già una piccola realtà potrà diventare anche da noi un terreno di proficuo sviluppo e questa volta, come per il web (si parla di web 3D o web 3.0) davvero in direzione democratica per rendere accessibile a TUTTI, (anche ai disabili od ai meno fortunati per esempio alcune funzioni umane ridando loro la voglia di vivere camminando e vivendo in un mondo virtuale) poter raggiungere orizzonti sempre più estesi.
L'uomo potrà arrivare ad espandere le proprie funzioni, cos' come la macchina fotografica estende la possibilità di fermare l'immagine, la televisione quella di vedere a distanza, l'aereo quella di spostarsi , il libro quella di tramandare il pensiero dei grandi, ed ora il mondo virtuale estende la più grand edote umana l'immaginazione rendendo reale ciò che è solo immaginato..magari l'uomo potrà perfino sopravvivere con il suo avatar alla sua morte fisica.
Una piattaforma il mondo virtuale anche per il v-learning, per il v-commerce, il v-business, la v-citizenship.
Basta ; chi vuole intendere intenda!
E poi entri in sl per vedere coi suoi occhi.
http://eleonoraporta.blogspot.com
Gruppo CineForum SL Community Land
Gruppo CineForum SL Community Land
Facendo considerazioni sugli "studenti che superano i docenti" mi veniva in mente di cercare di rimanere legati in qualche modo a quel gruppo, portarne l'impronta, riportarlo sui video come sigla o farne un logo (forza grafici!) sarebbe un'ottima cosa..cosa ne direste Albus, Yash, Dep ecc se lo riesumassimo dandoci anche una parvenza più organizzata?
TOPIC -> Land del Forum: Movie Making
Rilancio andando ancora più in là....e fare un gruppo con una sede, una sala dove proiettare per gli amici, un freeview video o schermi con facile caricamento di video youtube, un obiettivo, uno statuto di scambio di cultura ed informazione video, un mutuo supporto l'uno dell'altro, un acquisto di strumenti comuni , magari un blog collettivo sul machinima, un sito, formazione ai nuovi, informazioni e consigli, iscrizione a contest (ce n'è uno adesso a ...non mi ricordo dove..... ce ne sono stai su Koinup..), tour a terre e siti per il cinema in SL, partecipazione a manifestazioni, realizzazione di video collaborativi....ecc ecc..?
Progetto a lunga scadenza ma possibile... 2LifeVideo per esempio oppure 2LifeForum oppure "2LifeCineForum... beh il nome breve , o l'acronimo 2LCF SLCF SLCineForum SLForumVideo (accidenti dimenticavo il TOS) è il problema minore..eheheh ....LOL
*************************************************************************
Ho provveduto, nel frattempo, ad aggiornare il primo topic in visibilità, ed ad aggiungere alcuni siti di approfondimento wiki importanti (prima sparsi per il topic del movie making).
Speriamo che questo interesse per i video, attualmente vivo e vegeto, continui, cresca e si diffonda; è uno dei modi migliori per far vedere SecondLife all'esterno come veramente è...pensate ai canali TV di Mogulus per esempio che attingono facilmente da youtube o permettono di registrare in contemporanea alla diffusione.
Qui in Sl sta lavorando con professionalità per lo streaming-video la 2LifeCast di Stex Auer ( e Walter Revolution). Si era parlato a Brain 2 Brain di collaborare per lo streaming video per l'education, portare all'esterno lezioni tenute in SL per esempio; per me va bene e potremmo farlo anche come gruppo (my time is always too little)
martedì 23 settembre 2008
Nuove frontiere della comunicazione : I BENI CULTURALI in Italia [video]
BENI CULTURALI e COMUNICAZIONE
La villa di Livia in Roma su SL in prima mondiale.
Convegni del Politecnico di Torino, dell'Universitò della California e di ROMA3. Archeologia virtuale. Architettura. Modellazione. World heritage. WHC Unesco.orgVideo su : "La comunicazione sui BENI CULTURALI in Italia"
Click to playVideo del momento introduttivo del tour organizzato da Davide Forcella su SL. Post del 17 settembre sui Beni Culturali completo di link di approfondimento.Sim del punto d'incontro VISUAL LIFE (SEAT SIM).Il triclinio dela villa imperiale di Pompei, la Cappella degli Scrovegni su ITALIAN LIFE SIM.
In seguito non è stato possibile registrare anche perchè alcune costruzioni sono ancora non visibili al pubblico (Villa di Livia a Roma visitata in prima mondiale).******************************************************************************** Riporto qui il prossimo appuntamento dell' Università degli Studi di Roma3 Dipartimento di Scienze dell'Educazione
CONVEGNO INTERNAZIONALE"Oltre la realtà il virtuale"
Giovedì 9 ottobre 2008 h. 9 / 18,30 con il patrocinio di
Ministero degli Affari Esteri, Regione Lazio Assessorato alla Cultura, Spettacolo, Sport
Provincia di Roma,Comune di Roma Assessorato politiche culturali,Provincia di Vicenza
Istituto Giapponese di cultura, Comune di Assisi, PIC.AIS Associazione italiana di Sociologia Processi e Istituzioni Culturali.
Documenti-Locandine dei convegni sui Documenti-BOX Files di E.P. nella slide a sinistra.
********************************************************************************
Post del 17 settembre su Cibernetica e Beni Culturali.
Davide Borra (Davide Forcella in SL) ci ha portato in visita ad alcune delle realizzazioni in SL : Cappella degli Scrovegni di Padova, Villa Imperiale di Pompei, Villa di Livia in Roma mentre gli studenti del corso di Alta Formazione in Tecnologie digitali applicate ai beni culturali seguivano in diretta da Roma.
Erano presenti : Sofia Pescarin - CNR-ITABC_Introduzione ai lavori. Davide Borra Facoltà di Architettura II del Politecnico di Torino_Beni Culturali e Metaversi. Maurizio Forte Università della California, Campus di Merced_Introduzione alla Cibernetica. Niccolò Dell'Unto Università della California, Campus di Merced_Modellazione e Comunità Virtuali.
******************************************************************************
lunedì 22 settembre 2008
Mappa ragionata delle ideologie nella rete
Nove categorie (Fondativi, Panglossiani, WEB Tribali, Lisergici, Neo.com, Hacker, Cybersoviet, Post-virtuali, Tecno-Retro) e quattro direzioni ( politica, mercato, scetticismo, dono):
e tu cosa sei?
Da un articolo su visionpost
Ideologie nella rete. Una mappa ragionata
Quelli che sognano il web dell’avvenire e quelli che vedono solo il colore dei soldi. Quelli che tutto va per il meglio nella migliore del reti e quelli che è una minaccia per i nostri valori. Una mappa racconta quindici anni di teorie su internet .La mappa cliccabile in .pdf
Teorie, scontri, utopie e proiezioni sulla rete. Da quando è diventato "di massa" il medium del medium ha attirato lo sforzo interpretativo di centinaia di intellettuali e polemisti. Risultato: un variegato manipolo, ogni giorno crescente, di serissimi studiosi, giornalisti, intellttuali e brillanti cialtroni, ha dato vita in questi 15 anni a un groviglio di letture della più grande piattaforma di espressione e comunicazione mai esistita.Abbiamo provato - senza nessuna pretesa di esaustività e con una buona dose di ironia - a dare un ordine a questo manipolo di idee in movimento in una mappa pubblicata oggi su Chips&Salsa, inserto tecnologico del manifesto.
9 profili per altrettante "scuole di pensiero", ideologie o solo atteggiamenti nei confronti dell'impatto sociale e culturale dell'internet. che si confrontano lungo 4 coordinate: dono e relazioni contro commercializzazione dei bit; ottimismo sulla storia digitale contro scetticismo della ragione. Oltre destra e sinistra, ma senza cancellarle. Semmai, per riscriverle.Fondativi, Panglossiani, WEB Tribali, Lisergici, Neo.com, Hacker, Cybersoviet, Post-virtuali, Tecno-Retro.
(La mappa è stata originariamente pubblicata su Chips & Salsa, Alias-il manifesto, 26 luglio 2008)
VisionPost: Internet, le disillusioni di un Cybersoviet
Internet, le disillusioni di un Cybersoviet
Intervista allo studioso Carlo Formenti, che ha appena pubblicato un volume in cui ricostruisce le diverse posizioni teoriche su web e utopie post-democratiche. E in cui smonta da sinistra le tante mitologie del web 2.0.
........................................................................................................................................................
Lei denuncia l'esistenza di un triplice divario digitale (globale, sociale, democratico). Il più preoccupante forse è proprio l'ultimo, da cui stanno prendendo piede nuove differenze di classe. Perché i governi occidentali continuano a nicchiare sulla necessità di una "media education"?
I governi nicchiano perché, come denunciato da Colin Crouch e altri, tutti i governi (quelli di destra come quelli di sinistra) hanno ormai rinunciato a qualsiasi forma di interventismo nei confronti delle dinamiche spontanee del mercato in nome dell'ideologia neoliberista. Così come la politica non fa nulla per impedire che la forbice fra ricchi e poveri si apra sempre di più (sia fra i vari Paesi sia all'interno di ogni singolo Paese), allo stesso modo, non sembra avere alcun interesse nel neutralizzare gli effetti del digital divide. E questo in barba ai continui proclami sulla diffusione della banda larga, sull'alfabetizzazione informatica, ecc.: tutti discorsi che mirano esclusivamente a garantire l'ampliamento del mercato dell'e-commerce, mentre ignorano il fatto che la dimensione strategica del divide sta nelle differenze nell'uso delle nuove tecnologie di comunicazione, con la formazione di ristrette élite in grado di sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla Rete in contrapposizione a un'utenza di massa confinata nelle pratiche di intrattenimento (e poco importa se a progettare i nuovi format dell'industria culturale sono i consumatori stessi).