Saper e poter volare

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*Sono nata il 7 agosto 2007*

Official Linden Blog

sabato 5 luglio 2008

ADAM GREENFIELD telecomunicazioni, design, urbanistica

GUIDA ETICA DEL 2004 per il cittadino immerso in un mondo dove il computer ed il mobile saranno dappertutto


ADAM GREENFIELD

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Camminare con i piedi per terra: lezioni dall’experience design


Più i prodotti ed i servizi diventano integrati, maggior importanza viene attribuita al marketing esperienziale da parte delle aziende. Adam Greenfield realizza una riflessione eccellente sull’emergente pratica del Gruppo di Esperti del Centro dell’Adobe Design Center, una serie di articoli approfonditi esaminano le relazioni spesso tese ma comunque intime tra il design e la tecnologia.

“La tradizionale distinzione tra prodotti e servizi sta per cadere. In passato si definiva il prodotto come fisico e discreto, qualcosa di ben definito nello spazio. Il lavoro del designer raramente ha oltrepassato il confine della forma dell’oggetto, e l’atto di consumo è stato usualmente considerato solo in termini di scenari successivi. Ma in seguito allo sviluppo della rete e dell’ubiquitous networking, tutto ha cominciato a cambiare: i designer non possono più progettare alcun prodotto senza coinvolgere il resto del mondo.”

Adam critica l’experience design “come è attualmente concepito”, cioè troppo ristretto e limitato, affermando che questo “lascia la piccola stanza per l’evidente (ed amabile) confusione della nostra vita, ma non impiega abbastanza flessibilità per allontanare lo scenario d’uso tipicamente utilizzato al tempo del design.

Ad esempio, per come stanno le cose al momento, il tallone d’Achille dell’experience è il customer service. La combinazione di basse retribuzioni, scarsi investimenti nella formazione e fattori culturali più profondi hanno lasciato l’economia americana priva di una vasta schiera di lavoratori motivati nel fornire al consumatore un servizio al livello di quello progettato dai designer. Ne risulta un’esperienza ben ideata sulla carta che però perde efficacia al momento della sua attuazione sul campo.

Poi, egli afferma che le esperienze ideate soffrono di una lunga serie di limitazioni e che i designer dovrebbero concepire le esperienze come centrali ed aperte, consentendo ai consumatori di inserire o estrarre le componenti che desiderano.
Adam Greenfield è l’autore di Everyware: The dawning age of ubiquitous computing. Lui è il direttore dell’azienda di consulenza sul design strategico di New York City-based, Studies and Observation.

fonte: http://www.experientia.com/it/blog/camminare-con-i-piedi-per-terra-lezioni-dallexperience-design/
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su wikipedia

Adam Greenfield is an American writer, consultant, and instructor at New York University's Interactive Telecommunications Program. (Formerly well-known as an information architect, as of mid-October 2006 he no longer describes himself as such.) He was born in Philadelphia, Pennsylvania in 1968.

Greenfield attended New York University during the late 1980s, earning a degree in Cultural Studies. By the mid-1990s, he had enlisted in the United States Army's reserve component Special Operations Command as a Psychological operations specialist, holding MOS 37F and eventually achieving the grade of Sergeant.

..continua...
http://en.wikipedia.org/wiki/Adam_Greenfield WIKI
http://www.adobe.com/designcenter/thinktank/greenfield.html
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terza era del computer: il computer è UBIQUO
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2015819

da punto informatico http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2015819

Roma - Ubiquitous computing, tecnologie avveniristiche, visioni e rischi concreti alla privacy di utenti e cittadini sono stati i soggetti della quinta conferenza annuale in tema di Pervasive Computing, tenutasi di recente a Toronto, in Canada. Il meeting ha chiamato a raccolta più di 250 tra ricercatori, scienziati, accademici, inventori e futuristi, che hanno discusso, presentato e rappresentato scenari, ritrovati e soluzioni tecnologiche sempre meno "futuristiche" e sempre più attuali.

Il concetto di pervasive computing nasce dalla fusione compiuta tra uomo e macchine intelligenti, matrimonio provocato dalla cosiddetta terza onda del computing, riporta il National Post canadese. Il computer è passato velocemente dalla prima onda, quella dei mainframe e dei calcolatori che necessitavano di interi stanzoni ad essi completamente dedicati, a quella del personal propriamente detto, stipato nei familiari scatolotti dei PC desktop o anche nei ben più portabili laptop. Inclusa nella seconda onda è stata anche la prima trasformazione del computer da macchina che richiede l'adattamento dell'utente alla innumerevole schiera di dispositivi che, al contrario, si adattano al loro padrone: cellulari, palmari e apparecchiature microintelligenti, sempre più micro e sempre più intelligenti.

Ma la prossima evoluzione renderà questi apparati ancora più impercettibili, e li fonderà con ogni aspetto della vita privata, del lavoro e del tempo libero. La terza onda sarà appunto caratterizzata dalla presenza per ogni dove e in ogni oggetto di microchip, sensori, trasmettitori e schermi OLED che ci circonderanno in ogni istante e faranno parte dell'arredamento così come degli oggetti tradizionali della casa, dell'ufficio, del centro commerciale.

da punto informatico http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2015819

Roma - Ubiquitous computing, tecnologie avveniristiche, visioni e rischi concreti alla privacy di utenti e cittadini sono stati i soggetti della quinta conferenza annuale in tema di Pervasive Computing, tenutasi di recente a Toronto, in Canada. Il meeting ha chiamato a raccolta più di 250 tra ricercatori, scienziati, accademici, inventori e futuristi, che hanno discusso, presentato e rappresentato scenari, ritrovati e soluzioni tecnologiche sempre meno "futuristiche" e sempre più attuali.

Il concetto di pervasive computing nasce dalla fusione compiuta tra uomo e macchine intelligenti, matrimonio provocato dalla cosiddetta terza onda del computing, riporta il National Post canadese. Il computer è passato velocemente dalla prima onda, quella dei mainframe e dei calcolatori che necessitavano di interi stanzoni ad essi completamente dedicati, a quella del personal propriamente detto, stipato nei familiari scatolotti dei PC desktop o anche nei ben più portabili laptop. Inclusa nella seconda onda è stata anche la prima trasformazione del computer da macchina che richiede l'adattamento dell'utente alla innumerevole schiera di dispositivi che, al contrario, si adattano al loro padrone: cellulari, palmari e apparecchiature microintelligenti, sempre più micro e sempre più intelligenti.

Ma la prossima evoluzione renderà questi apparati ancora più impercettibili, e li fonderà con ogni aspetto della vita privata, del lavoro e del tempo libero. La terza onda sarà appunto caratterizzata dalla presenza per ogni dove e in ogni oggetto di microchip, sensori, trasmettitori e schermi OLED che ci circonderanno in ogni istante e faranno parte dell'arredamento così come degli oggetti tradizionali della casa, dell'ufficio, del centro commerciale.

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LINK di APPROFONDIMENTO

http://www.adamgreenfield.com/ SITO PERSONALE
http://www.boingboing.net/2006/09/27/ethics-and-rfids-vid.html VIDEO
Everyware is a book about the threat and potential of a world dominated by RFIDs and other tracing technology -- about the potential empowerment or control that such a world would bring
Ethical guidelines for a world of invisible, endless machines LINEE GUIDA di ETICA
http://www.boxesandarrows.com/view/all_watched_over_by_machines_of_loving_grace_some_ethical_guidelines_for_user_experience_in_ubiquitous_computing_settings_1_
http://www.amazon.com/exec/obidos/ASIN/0321384016/downandoutint-20 PODCAST
http://speedbird.wordpress.com/2008/06/19/the-second-situated-technologies-pamphlet-rolls/ 12 e 19 giugno 2008 LA VISIONE DELL'URBANISTICA DEL FUTURO
http://www.lulu.com/content/1554599 Urban Computing and its Discontents (BOOK)
Tokyo, chip invisibili nella città delle strade senza nome

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